Milonghe solidali a Firenze
13 dicembre 2013
MILONGA BLU
14 dicembre 2013
SALON CALDIN

Ringraziamo
Alessia Piazza, Ilaria Magnelli e Walter Frullini
le scuole di tango di Firenze:
Tango Club e Liberandotango
la Federazione Associazioni Italiane Tango
gli sponsor:
Natura Sì
Madame Pivot
Genua Atelier
Centro di Fisioterapia Bartolozzi
Le Giugiole
Giancarlo Viti
Enrico Toccafondi
Giuliano Gambarelli
Massimiliano Martini
Nocciolina Atelier
e tutti i partecipanti!

TANGO FOR SAIGON

Cos’è una milonga, se non un microcosmo, un luogo di ri-creazione collettiva?
penso all’ondeggiare ritmico di corpi irretiti dal pervasivo fluire del suono, alla simultaneità e alla concordanza delle vibrazioni, dei movimenti indotti dalla melodia.
in assenza di coreografia, più o meno coscientemente, i danzatori intessono una narrazione.
interpretano liberamente, entro i rassicuranti binari di un metodo e di un codice che sono chiamati a rispettare.
passi e gesti sono parole di un linguaggio universale, ma ciascuno ha il suo personalissimo glossario di riferimento.
l’incontro e l’intreccio degli spazi delle singole solitudini, nel succedersi di attimi unici e irripetibili, riconfigura e trasfigura l’antro che le accoglie.
Ciascuno partecipa autonomamente e dinamicamente alla creazione di un’opera collettiva e condivisa.
apportandovi il proprio contributo espressivo e creativo.
molte e molte volte ne ho osservato gli effetti, ovunque identici ed evidenti.
il fardello degli affanni e delle preoccupazioni quotidiane abbandonato in un angolo. ritrovato alleggerito a fine serata, quando non dimenticato.
(proprio come i cumuli di scarpe che giacciono nelle milonghe di tutto il mondo. gli strumenti dell’arte che, parrebbe incredibile, gli spensierati possessori mai più reclameranno!)
lo stemperarsi degli sguardi, riposti dardi e alabarde.
il mutarsi in un sorriso di tratti cupi e sofferenti.
In ciò consiste il valore dell’esperienza artistica.
é questa la sua forza rigeneratrice, terapeutica.
Un valore e una forza che la moltitudine dei tangheri conosce bene.
Ed è questa la ragione che mi ha indotto a rivolgermi a loro, a chiedere loro aiuto per il progetto Nutriamoli d’arte, un’esperienza umanitaria, terapeutica e artistica che scaturisce proprio da questi presupposti.
L’entusiasmo con cui i fiorentini Tangoclub e Liberandotango hanno risposto al mio appello mi ha commosso.
La generosità con cui il senese presidente di Faitango ha offerto il suo sostegno ha permesso di affidare al web la diffusione di un messaggio in cui credo profondamente:
L’arte è un abbraccio che libera l’anima e congiunge alterità e culture, è dunque nostro compito farne dono soprattutto ai più piccoli e ai più sfortunati.


(Testo pubblicato su Faitango)